Cibo e Cambiamenti climatici: come si influenzano a vicenda?

di Giulia De Nadai e Veronica Wrobel

Traduzione di Elisa Calliari e Giulia De Nadai

Ieri mattina, al #ClimateAction Hub, abbiamo avuto l’opportunità di partecipare ad una sessione organizzata dalla FAO (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) e di interagire con Alix Ruhlmann, un grossista canadese, e Richard Brambley, un agricoltore dello Yorkshire (UK). I due esperti rappresentavano due opposti portatori di interesse: il produttore ed il consumatore.

L’incontro si è caratterizzato per una conversazione molto dinamica ed interattiva. La domanda centrale che è stata posta sia agli speakers che al pubblico riguardava la nostra visione del futuro del cibo di fronte alla sfida dei cambiamenti climatici. Molte le opinioni condivise, tra cui l’urgenza di diminuire le emissioni legate all’industria agricola, la necessità di diversificare la nostra produzione di cibo e di valorizzare la biodiversità nelle pratiche agricole, e l’esigenza di ridurre il consumo di carne e lo spreco di cibo.
La sfida maggiore è capire come dovrebbe svolgersi la transizione e se saremo capaci di adattarci alle alterazioni dell’ambiente che influenzano fortemente le pratiche agricole. Dal pubblico, abbiamo sentito diverse questioni e preoccupazioni che si focalizzano sulle scelte che i consumatori compiono quotidianamente e sottolineano l’esigenza di investire più risorse nella ricerca scientifica al fine di affrontare la faccenda da un punto di vista anche teorico, rendendo così più semplice la transizione per gli agricoltori.
Su questo punto, gli ospiti hanno sottolineato l’importanza di “smettere di vivere nella bolla del passato e [iniziare ad andare nella direzione di] dove dovremmo vivere” : l’agricoltura si trova al centro di vari aspetti della nostra vita e per questo dovremmo essere più ambiziosi a riguardo. I cittadini devono cominciare a informarsi e ad informare educando le nuove generazioni e riflettendo sul perché i decisori politici continuino a finanziare sempre gli stessi settori industriali.
Un intervento interessante ha inoltre menzionato l’internalizzazione delle esternalità prodotte nello specifico dalle industrie della carne e casearie, le quali contribuiscono significativamente alle emissioni di gas serra, alla degradazione del suolo e carenza idrica.
In sintesi, questo breve confronto ha sollevato numerose questioni e domande stimolando la curiosità e l’interesse per tale tematica.

Oggi, durante il Farmers Day, giornata della COP24 dedicata all’agricoltura, molti altri temi verranno affrontati ed esaminati. Stay tuned!